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SANITA'

Messina, Uil e Uil Fpl ai vertici del Papardo: “Tagli e chiusure inaccettabili, la sanità pubblica è a rischio”

Durissimo atto d’accusa dei sindacati: "Sospese le visite in radioterapia oncologica, a rischio la Tomoterapia, oncologia ancora chiusa, terapia intensiva neonatale verso la disattivazione"

MESSINA – La sanità pubblica messinese, già messa a dura prova da anni di carenze strutturali e organizzative, rischia un tracollo definitivo. L’ultima denuncia arriva con toni durissimi dalla Uil e dalla Uil Fpl, che puntano il dito contro le scelte che riguardano l’ospedale Papardo di Messina. Una presa di posizione che arriva in risposta alla nota del 20 maggio scorso, inviata dalla direzione generale della struttura.

“La lettera ricevuta – spiegano i segretari generali Ivan Tripodi (Uil) e Livio Andronico (Uil Fpl) – ci lascia enormemente sconcertati, non solo per il contenuto ma anche per l’impostazione stessa del ragionamento. Di fronte alle gravissime criticità che colpiscono il Dipartimento materno infantile, l’unica risposta prospettata è la chiusura del reparto di terapia intensiva neonatale. È una decisione inaccettabile”.

Ma l’unità di neonatologia, evidenziano i sindacalisti, è solo l’ultima di una lunga lista di reparti smantellati o accorpati all’interno dell’ospedale messinese. “È un trend pericoloso – accusano – che non fa che aggravare i disagi per i cittadini e peggiorare le condizioni lavorative degli operatori sanitari”.

A fare particolarmente rumore è anche la situazione dell’oncologia. Nonostante gli impegni assunti pubblicamente dalla direzione, il reparto resta ancora chiuso e i posti letto promessi non sono stati riattivati. “Una ferita profonda – affermano – che penalizza i pazienti più fragili, costretti a rivolgersi altrove, spesso con difficoltà insormontabili”.

Non va meglio sul fronte della radioterapia oncologica. Il Cup (Centro unico prenotazioni) ha di fatto bloccato la programmazione di nuove visite, indirizzando i pazienti al Policlinico Universitario. “Nei prossimi giorni – rivelano i sindacati – una volta conclusi i trattamenti già in corso, non si procederà più con nuovi cicli. Sarà l’ennesimo colpo inferto a una struttura che, invece, dispone di tecnologie d’avanguardia”.

Tra queste, spicca un macchinario unico in tutta la Sicilia: la Tomoterapia, strumento di ultimissima generazione utilizzato per trattamenti radioterapici di precisione, che rischia di restare inutilizzato. “Tre apparecchiature fondamentali resteranno ferme – sottolineano – con un danno enorme non solo per i pazienti, ma anche per l’intera azienda”.

“Quella che raccontiamo – proseguono Tripodi e Andronico – non è un’opinione o una valutazione politica, ma la semplice fotografia di fatti concreti, che dimostrano quanto la direzione dell’ospedale Papardo sia lontana dalle reali esigenze della collettività”.

I due rappresentanti sindacali definiscono le strategie dell’azienda “miopi” e denunciano l’assenza di una visione strutturale: “Invece di rafforzare i servizi e garantire la continuità assistenziale, si va avanti con tagli che compromettono la qualità dell’assistenza e aggravano il carico di lavoro del personale”.

A questo punto, la Uil e la Uil Fpl chiedono un’inversione di rotta e rilanciano la richiesta di un confronto “serio e costruttivo” per trovare soluzioni immediate. Ma avvertono: “Non staremo a guardare. In assenza di risposte concrete, ci rivolgeremo alle autorità competenti per chiedere un’ispezione. È in gioco il diritto costituzionale alla salute”.

La richiesta principale, per ora, è una: “Si riapra subito il reparto di oncologia – concludono –. Non farlo significa ignorare il grido di dolore di un’intera comunità”.