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L'INTERVISTA

Pira a Radio Taormina Tv, tra la tragedia della guerra e l’allarme sociale dei femminicidi

Il sociologo riflette sulla morte dell’infanzia a Gaza e Ucraina e sull’educazione al rispetto dopo il caso della chat studentesca sui femminicidi

Due emergenze, una radice comune: la disumanizzazione. Il professor Francesco Pira, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Messina, è stato ospite di Radio Taormina Tv della trasmissione TaoMattina Live, condotta da Carmelo Caspanello, che ha affrontato due questioni diverse ma unite da un filo rosso: la perdita di empatia nella società contemporanea.

Sulla guerra – con particolare riferimento a Gaza e all’Ucraina – il sociologo ha lanciato un monito forte: “Quando muore un bambino, muore l’umanità”. Un’affermazione che racchiude il senso profondo della tragedia in corso, in cui l’infanzia è la prima a essere sacrificata nel silenzio delle coscienze e nell’indifferenza internazionale.

Ma non meno grave è il segnale arrivato da una scuola superiore, dove in una chat uno studente ha chiesto ai compagni quale donna uccisa da femminicidio “meritasse di morire di più”. Un fatto che ha suscitato indignazione nazionale e che Pira ha commentato con parole nette: “Non è una bravata, ma il segnale di una società che ha smarrito il rispetto. È un campanello d’allarme sullo stato dell’educazione e dei modelli che trasmettiamo ai giovani”.

Durante la trasmissione, il professore ha risposto a diverse domande chiave sul ruolo della scuola, della famiglia e dei media nella costruzione di una coscienza collettiva capace di riconoscere e respingere la violenza.