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Educare alla memoria, la scuola di Antillo in scena per riscoprire il territorio

Frutto del progetto “Potenziamoci!”, il recital ha coinvolto l’intero plesso scolastico di Antillo, riscoprendo il valore delle radici locali

ANTILLO – Un viaggio emozionante nel cuore della memoria collettiva, tra canti, proverbi, balli e racconti, per far riaffiorare le radici identitarie e costruire un ponte ideale verso il futuro. Questo lo spirito che ha animato “Antillo: tesori… tra passato e presente”, il recital di fine anno scolastico dell’istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva, che ha coinvolto bambini e ragazzi della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado del plesso di Antillo.

Un evento corale, ospitato presso il centro di aggregazione sociale del paese, che ha visto la partecipazione attiva della comunità locale, testimoniando un rinnovato senso di appartenenza e condivisione.

Il valore educativo della memoria

La manifestazione ha rappresentato il culmine del progetto “Potenziamoci! anno 2024“, promosso dall’associazione Ulisse, presieduta da Carmelo Cutrufello e realizzato in collaborazione con l’istituto comprensivo guidato dalla dirigente prof.ssa Enza Interdonato. Un’iniziativa dal forte valore formativo, sostenuta dal fondo di beneficenza di Intesa San Paolo, che ha trovato un importante arricchimento culturale nel contributo del presidente dell’Archeoclub Area Ionica Messina, Filippo Brianni, formatore del laboratorio “conosci il tuo territorio”, focalizzato sulla riscoperta e valorizzazione dei beni culturali locali. Nato come progetto sperimentale destinato a un numero ristretto di classi, Potenziamoci! è riuscito, grazie all’entusiasmo e al coinvolgimento attivo della scuola, ad abbracciare l’intero istituto.

La sua forza inclusiva ha permesso di coinvolgere non solo docenti e alunni, ma anche il comune di Antillo e diversi esponenti della comunità locale, in particolare gli anziani, rendendo il recital un autentico momento di sintesi tra educazione, cultura e appartenenza territoriale, nonché il simbolo condiviso della conclusione dell’anno scolastico.

Un palcoscenico per il borgo e le sue storie

L’apertura del recital è stata interessata da una riflessione intensa e attuale sul fenomeno dello spopolamento dei piccoli centri, mettendo in luce con sensibilità e profondità, il contrasto tra chi sceglie di restare legato alla propria terra e chi, al contrario è spinto altrove da necessità e contingenze. Le scene successive, si sono trasformate in una narrazione corale delle peculiarità identitarie del borgo di Antillo sono emerse scena dopo scena, attraverso una narrazione originale che ha assunto le sembianze di un’emissione radiofonica d’altri tempi, omaggio alla storica Radio Trasmissione Antillo, prima emittente del comprensorio, fondata negli anni ’70 dai fratelli Aldo e Giovanni Bongiorno e successivamente evolutasi in Radio Europa a Santa Teresa di Riva.

Sul palcoscenico hanno poi preso vita figure emblematiche del paese, rievocate con affetto e rigore: dal parroco Don Egidio Mastroeni, promotore del Giardino di Redenzione, alle iconiche maschere carnevalesche de I Maschiri di Picurara, protagoniste di un’irruzione scenica d’impatto, che ha saputo coniugare suggestione visiva e radici popolari.

Lingue, suoni e tradizioni, un intreccio di identità

Lungo il filo conduttore della memoria e della tradizione, il recital ha regalato momenti di intensa valenza culturale. Particolarmente apprezzata è stata la declamazione dei proverbi locali, proposti in una triplice versione siciliana, italiana e persino inglese, testimonianza di un approccio didattico attento alla valorizzazione linguistica e interculturale. Non meno suggestive le rievocazioni rituali de I Muzzuni i San Giuanni e le performance musicali dei cantaturi, capaci di restituire con autenticità il patrimonio orale del territorio.

Toccante e denso di significato è stato anche l’incontro tra generazioni, che ha coinvolto i bambini in un’esibizione di canti della tradizione al fianco di Francesco Lo Giudice, memoria storica del paese e prezioso custode di saperi popolari. A rendere ancora più vibrante l’atmosfera è stato il contributo del sindaco Davide Paratore, che ha accompagnato con la fisarmonica una coinvolgente contradanza, accolta con entusiasmo dal pubblico.

Emozione palpabile anche nel momento poetico, con la recitazione di componimenti dialettali, tra cui una poesia affidata con tenerezza ai bambini della scuola dell’infanzia, guidati dal maestro Mario Antonio Palella.

Memoria e futuro in scena: il tributo a Giancarlo Lo Schiavo e l’impegno della scuola

Tra i momenti più toccanti del recital, la premiazione del concorso “Giancarlo Lo Schiavo“, istituito in memoria del giovane antillese prematuramente scomparso e celebrato con l’assegnazione di una borsa di studio all’alunna Elisa Ceccio, applaudita dalla comunità e premiata dalla dirigente scolastica Enza Interdonato, alla presenza dei familiari. La cerimonia ha visto anche la consegna dei diplomi agli alunni in uscita dalla scuola dell’infanzia e dalla primaria, suggellando un importante passaggio formativo.

L’evento ha rappresentato un’occasione per ribadire il valore del progetto educativo portato avanti in collaborazione con l’Associazione Ulisse, definito dalla dirigente Interdonato come: “un partenariato prezioso” che contribuisce al raggiungimento di obiettivi significativi per la scuola. Un messaggio condiviso dal presidente dell’associazione, Carmelo Cutrufello, che ha evidenziato come la lotta allo spopolamento passi proprio dall’educazione delle giovani generazioni all’amore per il proprio territorio.