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Fine vita, i vescovi siciliani: “No a scorciatoie assistite, la vita va tutelata”

Durante la sessione straordinaria a Palermo, la conferenza episcopale ribadisce la contrarietà all’eutanasia rilanciando il sostegno di cure palliative

PALERMO – Una voce chiara, quella dei vescovi siciliani che si leva con fermezza nel dibattito etico e politico sul fine vita. La conferenza episcopale siciliana (Cesi), riunitasi in sessione straordinaria a Palermo sotto la guida di Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e presidente dell’organismo, ha affrontato con attenzione e senso di responsabilità i nodi più delicati del disegno di legge regionale attualmente all’esame del parlamento siciliano.

Preoccupazione per il suicidio assistito: “No a derive che minano la dignità”

Tra i punti centrali della riunione, la preoccupazione espressa dai presuli per le aperture contenute nel Ddl in materia di suicidio medicalmente assistito, verso cui la Cesi ha ribadito, con toni netti e argomentazioni solide, la propria contrarietà ad ogni ipotesi che possa ledere il principio fondante della tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale.

I vescovi hanno rilanciato l’appello alla piena attuazione della legge sulle cure palliative, una normativa già in vigore, ma spesso trascurata nei suoi effetti concreti. “Queste cure devono essere garantite a tutti, in modo efficace ed uniforme in ogni regione – si legge nella nota citata dalla Cesi – perché rappresentano un modo concreto per alleviare la sofferenza e per assicurare dignità fino alla fine”.

Cure palliative e hospice, la via della dignità nella sofferenza

L’invito promosso dalla conferenza episcopale è quindi quello di investire con decisione su strutture come gli hospice e su percorsi di formazione qualificata per il personale sanitario, affinché possa accompagnare i malati con competenza e umanità. Accanto al rigetto di ogni forma di accanimento terapeutico, la posizione della chiesa siciliana si fa ancora più chiara sul piano bioetico, con un no deciso nei confronti dell’eutanasia e del suicidio assistito. Un appello forte, dunque, alla politica regionale, perché il dibattito normativo non smarrisca il riferimento ai valori essenziali della persona e della vita.

Nuove sinergie per la tutela dell’ambiente

Nel corso della sessione, la CESi ha ufficializzato la firma di una convenzione di rilievo con il dipartimento regionale sviluppo rurale e territoriale dell’assessorato agricoltura. L’accordo, della durata di due anni rinnovabili, prevede azioni congiunte nei territori diocesani sul fronte della manutenzione ambientale, del diserbamento, della prevenzione incendi e della salvaguardia del paesaggio. Un’intesa che conferma la sensibilità della chiesa siciliana verso le sfide ecologiche e la volontà di essere parte attiva nella custodia del creato.

Sul piano amministrativo è stato inoltre approvato il rendiconto economico della regione ecclesiastica Sicilia per l’anno 2024, presentato da Mons. Guglielmo Giombanco.

Verso la prossima tappa del Cammino sinodale

Tra i temi affrontati, spazio anche al Cammino sinodale, al centro dell’agenda ecclesiale contemporanea. È stata infatti preannunciata la prossima convocazione del consiglio permanente, incaricato di redigere un nuovo documento di orientamento che verrà sottoposto ai delegati, in vista delle successive tappe del processo sinodale. Un ulteriore passo nel solco di quella Chiesa in uscita auspicata da Papa Francesco, capace di mettersi in ascolto, di interpretare i segni dei tempi e di rinnovarsi nel dialogo con il popolo di Dio.