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POLITICA

Caos idrico a Messina, il Pd attacca: “Amam e Basile fanno acqua da tutte le parti”

I consiglieri del Pd attaccano la gestione dell’emergenza idrica: “Nessun avviso ai cittadini, generatori inattivi e fondi sprecati. Il sindaco pretenda le dimissioni dei vertici Amam o si assuma le sue responsabilità”

MESSINA – Quindicimila cittadini senz’acqua, senza alcun preavviso. È il bilancio drammatico dell’ennesima emergenza idrica che ha colpito Messina a causa di un guasto alla stazione di pompaggio di Torrerossa. A finire nel mirino del gruppo consiliare del Partito democratico sono l’Amam e il sindaco Federico Basile, accusati di gravi omissioni e di una gestione inadeguata.

Secondo i consiglieri comunali Antonella Russo, Felice Calabrò e Alessandro Russo, la mancata attivazione di generatori di corrente o gruppi elettrogeni, a fronte del distacco dell’energia elettrica, dimostrerebbe una preoccupante impreparazione da parte dell’Azienda e dell’amministrazione comunale. “Ci chiediamo come mai – scrivono – i vertici dell’Amam e il sindaco non abbiano fatto nulla per tamponare immediatamente il blackout, attivando gruppi elettrogeni come sarebbe stato logico attendersi in una situazione del genere”.

Il riferimento è ai due gruppi elettrogeni che, secondo una comunicazione del Comune del dicembre 2023, sarebbero stati acquistati per oltre 430mila euro per prevenire proprio situazioni simili. “Quei gruppi – proseguono i consiglieri – sono mai stati realmente comprati? E se sì, perché non sono entrati in funzione in questi giorni?”.

I precedenti non mancano. Nell’estate 2022 l’Amam aveva noleggiato da un privato un generatore spendendo circa mille euro al giorno, e in altre occasioni analoghe era ricorsa a soluzioni di emergenza. Stavolta, nulla. Nessun noleggio, nessuna attivazione dei generatori, nessun avviso alla cittadinanza. Tutto mentre si avvicina una stagione estiva che si preannuncia critica sul fronte idrico.

Per i consiglieri del Pd è un fallimento su tutta la linea. “Il Cda di Amam e il direttore generale hanno dimostrato per l’ennesima volta – scrivono – di non essere in grado di svolgere il proprio ruolo. Per questo chiediamo le loro dimissioni immediate, per manifesta incapacità amministrativa e gestionale”.

Un richiamo diretto viene rivolto anche al sindaco Basile: “Come capo dell’amministrazione – sottolineano – ha il dovere di esercitare un serio controllo sulle società partecipate. Pretenda subito le dimissioni dei vertici Amam, attivi immediatamente i generatori e chiarisca come intenda risolvere questo problema gravissimo. Se non è in grado di farlo, ne tragga lui stesso le dovute conclusioni”.

Nel mirino dei consiglieri anche l’uso dei fondi disponibili. “Viene da chiedersi – concludono – come stia spendendo questa amministrazione i 22 milioni di euro stanziati per ammodernare la condotta idrica, se nemmeno si è pensato a rendere operativi i gruppi di continuità per tutelare un servizio essenziale come l’approvvigionamento idrico. Eppure, i problemi con Enel erano noti da tempo”.