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Taormina accoglie Helen Hunt: “Il futuro del cinema dipende solo dal pubblico in sala”

Dal debutto al Taormina Film Festival alla sua carriera, l'attrice americana racconta la sua storia e le sue opinioni sull'industria cinematografica attuale

TAORMINA – Con passo elegante, sguardo lucido e parole intrise di genuinità, Helen Hunt ha varcato la soglia del Palazzo dei Congressi, conquistando il pubblico del Taormina Film Festival. Premio Oscar per Qualcosa è cambiato, l’attrice americana è stata tra le presenze più attese di questa edizione. “È la mia prima volta a Taormina”, ha dichiarato visibilmente emozionata, lasciandosi incantare dalla magia del luogo e dal calore dell’accoglienza ricevuta.

“La commedia romantica non era il nostro intento”: Helen racconta Qualcosa è cambiato

Helen Hunt ha ripercorso alcune delle tappe più significative della sua carriera, partendo proprio da Qualcosa è cambiato, il film che le ha consegnato l’Oscar. “Oggi viene etichettato come una commedia romantica – ha raccontato – ma in realtà non era nato con quell’intento. È stato il regista a cogliere quella chiave narrativa”.

Parlando della celebre notte degli Academy Awards, l’attrice ha ammesso con un sorriso: “Ricordo poco. Ero così concentrata sui preparativi e sul discorso che avrei dovuto fare se avessi vinto, spaventata dalla possibilità di dimenticare di ringraziare qualcuno, ma conservo quel ricordo con molto affetto”.

Dai tornado di Twister ai sentimenti di The Sessions

Il racconto si è spostato poi sul set del cult degli anni 90 Twister: “È stata un’esperienza intensa – ha raccontato – mi sono spaventata tantissimo. Non c’erano effetti visivi digitali, solo violenti getti d’acqua. Un connubio tra paura e divertimento”. Di Bill Paxton, suo partner nel film, conserva un bellissimo ricordo: “Sul set i nostri personaggi si odiavano, ma poi si amavano. Lavorare con lui è stato bellissimo”.

Intenso anche il ricordo del film The Sessions: “Interpreto una terapeuta sessuale che segue un uomo affetto da poliomielite. È stato interessato vedere come il pubblico, soprattutto americano, si approcciasse a un tema così intimo.”

Regia, scrittura e il potere dell’empatia

Non solo attrice anche regista, la carriera di Helen Hunt mostra le sue poliedriche capacità. Due le pellicole da lei girate: Then She Found Me e Ride – Ricomincio da me. «Ci ho messo dieci anni per realizzare il primo. Quando ho avuto tutto pronto, ho capito che il film lo fa chi non rinuncia a farlo». Per lei, dirigere è un’estensione naturale della sua personalità: «Mi piace perché posso controllare ogni dettaglio, ma recitare mi permette di lasciarmi andare».

La passione per la scrittura è altrettanto forte: «Ho scritto due copioni. So che se scrivo ogni giorno, qualcosa accade. Amo le storie, e accetto un ruolo solo se la sceneggiatura mi emoziona». Non a caso, ha rifiutato ruoli che non rispecchiavano la sua sensibilità.

Regista, sceneggiatrice e interprete: l’universo creativo di Helen Hunt

Non solo una grande attrice premiata, Helen Hunt è anche una regista ed una sceneggiatrice. Ha diretto due film, Then She Found Me Ride – Ricomincio da me, nati da un lungo percorso di determinazione e passione. “Per realizzare il mio primo ci sono voluti dieci anni per procurmi il budget necessario ha raccontatoe quando finalmente avevo tutto, ho chiesto alla produzione e adesso chi lo fa il film? Lì ho capito che un film lo porta a termine solo chi non smette mai di crederci”.

Dirigere, per lei, è un’evoluzione naturale del suo modo di essere: “Mi piace perché mi consente di controllare ogni dettaglio. Ma recitare mi offre qualcosa di diverso, la libertà di lasciarmi andare”.

Anche la scrittura occupa un posto speciale nella sua vita artistica: “Ho scritto due sceneggiature. So che se scrivo ogni giorno, qualcosa accade nella mia vita. Amo profondamente le storie, sono ciò che mi permette di accettare o meno un ruolo. Se il copione mi emoziona allora so che quel ruolo può essere il mio. Non sorprende, quindi, che abbia rifiutato proposte che non rispecchiavano la sua visione o sensibilità artistica.

Donne e cinema: “Serve dare più potere economico, i titoli non bastano”

Helen Hunt ha affrontato anche il tema della parità di genere nell’industria cinematografica: “Le cose stanno cambiando e sono cambiate rispetto al passato, ma c’è ancora molto da fare. Bisogna dare potere finanziario alle donne, non solo riconoscimenti simbolici o titoli di studio. E lo stesso vale per tutte le minoranze”.

Tra passato e futuro: da Coppola a Netflix

L’attrice ha ricordato con affetto la sua esperienza con registi del calibro di Francis Ford Coppola e Woody Allen: “Quando ho lavorato con Coppola mi sentivo molto fortunata a lavorare con lui”. Per quanto riguarda Woody Allen con cui ha girato La maledizione dello scorpione di Giada ha aggiunto: “Non si riesce ad interagire molto con lui. Avrei voluto più tempo per prepararmi, ma l’esperienza resta preziosa”.

Non poteva mancare un pensiero per Tom Hanks, con cui ha condiviso lo schermo in Cast Away: “È la persona migliore al mondo con cui lavorare. È stata un’esperienza meravigliosa”.

Quanto al presente, Helen ha annunciato di essere impegnata in una nuova serie per Netflix ed ha lasciato intendere che potrebbe presto fare uno show in Inghilterra: “Non posso ancora dire molto, ha sorriso, ma tra un anno potrete vedermi nuovamente in Tv”.

Un pensiero sul mondo del cinema attuale

In chiusura, l’attrice ha lanciato un appello: “L’industria del cinema potrà salvarsi solo se la gente tornerà a vedere i film al cinema. L’esperienza vera è quella di guardare un film al buio, con degli sconosciuti, e ridere insieme. Mio padre, che era regista teatrale, me lo ha insegnato è lì che nasce la magia. È lì che ho capito che avrei voluto fare l’attrice”.