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L'intervista

INTERVISTA La psicologa Patrizia Busà spiega come lavorare nel presente, superando i blocchi interiori

Ai microfoni di Radio Taormina, la dottoressa ha spiegato come uscire dai circoli viziosi della mente con un approccio pratico e mirato nel presente

In un’epoca in cui si parla sempre più spesso di benessere mentale, non è raro imbattersi in pregiudizi duri a morire. “Molti pensano che dallo psicologo si vada solo a parlare” – spiega la Dott.ssa Patrizia Busà, psicologa e psicoterapeuta in formazione presso il Centro di Terapia Breve Strategica di Arezzo, coach e ipnotista – “eppure questa convinzione è estremamente limitante”. L’idea che la psicoterapia sia solo un dialogo passivo non rende giustizia alla varietà e alla profondità degli approcci terapeutici esistenti oggi.

Nel corso della nostra intervista ai microfoni di Radio Taormina, Patrizia ha raccontato in cosa consiste il suo lavoro e in che modo aiuta le persone a superare blocchi e difficoltà attraverso metodi concreti e mirati. L’approccio breve strategico, di cui si occupa, si concentra sull’interruzione dei circoli viziosi che alimentano la sofferenza. “Non sempre serve scavare nel passato: a volte il cambiamento parte dal modificare ciò che facciamo nel presente”.

Un tema centrale dell’intervista è stato anche il senso di “blocco” che tanti sperimentano in momenti diversi della vita. Come uscirne? “Si parte da lì, da quel blocco. Non lo si ignora né lo si forza, lo si osserva. A volte è proprio nel modo in cui cerchiamo di risolvere il problema che si nasconde il problema stesso”.

Infine, durante l’intervista si è parlato anche della difficoltà che molte persone incontrano nel chiedere aiuto. Spesso la paura di essere giudicati o la convinzione di dover “toccare il fondo” prima di agire diventano ostacoli invisibili ma potenti. La riflessione condivisa ai microfoni di Radio Taormina ha voluto lanciare un messaggio chiaro: prendersi cura di sé non è un atto di debolezza, ma di coraggio e consapevolezza. Iniziare un percorso psicologico non significa necessariamente “stare male”, ma desiderare di stare meglio, conoscere se stessi e ritrovare direzione quando tutto sembra confuso.