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INTERVISTE Taormina ponte di speranza tra Sicilia e Camerun: l’ambasciatore Scammacca al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo

Il primario Sasha Agati e il direttore dell’Asp Giuseppe Cuccì hanno accolto il rappresentante italiano a Yaoundé: missioni umanitarie e formazione medica al centro dell’incontro

L’intervista all’ambasciatore Scammacca

L’intervista al primario Sasha Agati

L’intervista al direttore dell’Asp di Messina Giuseppe Cuccì

TAORMINA – Una giornata dal forte valore simbolico e operativo ha visto protagonista l’ambasciatore italiano in Camerun, Filippo Scammacca del Murgo, che ha fatto tappa al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo presso l’ospedale “S. Vincenzo” di Taormina. Un’occasione per rinsaldare il legame tra Sicilia e Africa centrale, nel segno della cooperazione sanitaria internazionale. Ad accoglierlo, il primario del reparto Sasha Agati, da anni alla guida delle missioni chirurgiche che hanno permesso di salvare la vita a decine di bambini camerunesi, e il direttore generale dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, che ha ribadito il pieno sostegno dell’azienda a questo progetto a vocazione globale.

Scammacca ha incontrato Agati per testimoniare il riconoscimento dello Stato italiano a una delle esperienze più concrete e umane di cooperazione sanitaria degli ultimi anni. Il centro di Taormina, infatti, è diventato punto di riferimento non solo per gli interventi di cardiochirurgia pediatrica, ma soprattutto per l’impegno nella formazione dei medici locali. E proprio questo è stato il cuore del messaggio dell’ambasciatore: “Fare le operazioni, per quanto complesse, è solo una parte della sfida. La chiave è la formazione: dare agli operatori camerunesi gli strumenti per diventare autonomi, per non dover più dipendere da missioni esterne. Solo così possiamo costruire un futuro stabile per il sistema sanitario di quel Paese”.

Agati ha illustrato i risultati raggiunti grazie a una sinergia ben orchestrata tra istituzioni italiane, Ong e personale locale. “Il nostro progetto – ha detto il primario – si basa su due pilastri: assistenza e formazione. Abbiamo curato tanti bambini, ma il nostro obiettivo è lasciare un’eredità di competenze. In questo senso, la presenza dell’ambasciatore oggi è un segno importante, perché certifica la validità di un modello esportabile, che parte dalla Sicilia e guarda al mondo”.

A rafforzare il progetto è la presenza a Taormina di due giovani medici camerunesi in formazione: una cardiochirurga, la dottoressa Caroli, già conosciuta da Agati durante una missione a Yaoundé, e un anestesista, figure fondamentali che si stanno specializzando al “S. Vincenzo” per poi tornare a operare nel proprio Paese. “Caroli è brillante, parla perfettamente italiano, si sta formando con passione e competenza. È bello vederla qui, è un simbolo di quello che possiamo fare insieme”, ha raccontato Scammacca, sottolineando il valore anche umano di queste relazioni.

La visita dell’ambasciatore è stata anche l’occasione per ricordare l’impegno dell’Ong “Una voce per Padre Pio”, che da anni finanzia il trasporto, i materiali e le trasferte dei volontari italiani. “Sono medici che non ricevono alcun compenso – ha ricordato Scammacca – ma vanno in Africa mossi soltanto dalla volontà di aiutare. Per questo ho voluto riceverli in ambasciata, per dare almeno un riconoscimento morale a chi si spende per gli altri senza chiedere nulla in cambio”.

Il direttore dell’Asp di Messina, Giuseppe Cuccì, ha evidenziato come per la prima volta, grazie a una convenzione mirata, i medici dell’azienda sanitaria possono partecipare a queste missioni non più utilizzando le ferie, ma attraverso un percorso strutturato, riconosciuto come attività formativa e assistenziale. “Questo è stato possibile – ha detto Cuccì – grazie alla volontà di inserire il progetto nel quadro normativo aziendale, garantendo continuità e legittimità a un’esperienza che fa onore alla sanità siciliana. È un modo concreto per supportare il valore delle competenze del nostro personale e proiettarle in un’ottica internazionale”.

La giornata ha fatto registrare anche un altro momento importante, un incontro tra Cuccì e il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, per fare il punto su alcune opere strategiche per l’ospedale “S. Vincenzo”. Tra i temi in discussione, la realizzazione di una nuova elipista e la riorganizzazione dei parcheggi interni. “Abbiamo ottenuto un finanziamento europeo – ha annunciato Cuccì – per costruire un’elipista funzionale, che migliorerà la capacità di intervento in emergenza e amplierà anche gli spazi destinati ai parcheggi. Lavoriamo in piena sinergia con l’amministrazione comunale per una gestione integrata ed efficiente del presidio”.

Quanto al futuro del Centro cardiologico, Cuccì ha ribadito che le decisioni finali non spettano direttamente all’Asp, ma ha assicurato la piena disponibilità dell’ente ad agire come facilitatore per garantire la permanenza del reparto a Taormina. La visita dell’ambasciatore Scammacca, dunque, è molto più di un passaggio istituzionale. È il riconoscimento di una missione che ha saputo unire professionalità, solidarietà e visione.