ALI’ TERME – Dopo la sfiducia al sindaco e in attesa dell’insediamento del Commissario straordinario, Alì Terme attraversa una delle fasi più delicate della sua recente storia amministrativa. Un momento di sospensione, ma anche di ridefinizione, in cui emergono due linee di riflessione diverse e complementari: quella istituzionale, che richiama al rispetto rigoroso delle regole, e quella politica, che prova a trasformare una crisi in un punto di ripartenza.
A segnare il primo fronte è l’intervento di Lorenzo Grasso, ex sindaco, che interviene pubblicamente per chiarire il senso e i limiti del Comitato civico – Alì Terme, nato nelle scorse settimane. Una presa di posizione netta, maturata alla luce del clima che accompagna l’arrivo del Commissario e delle numerose disponibilità, esplicite o implicite, manifestate da ex amministratori intenzionati a offrire il proprio contributo alla fase commissariale.
Il perimetro istituzionale e il richiamo alle regole
Grasso parte da un presupposto preciso: il Comitato civico è stato pensato fin dall’inizio come una realtà dichiaratamente apolitica e, proprio per questo, non può includere tra i suoi membri amministratori sfiduciati, siano essi ex sindaci, assessori o consiglieri. Una scelta che, sottolinea, non ha nulla di formale o simbolico, ma risponde a una necessità sostanziale di chiarezza e di rispetto delle norme.
Nel passaggio alla gestione commissariale, ricorda Grasso, chi è stato sfiduciato perde ogni titolo istituzionale e non può esercitare alcuna influenza sull’ente, né in modo diretto né indiretto, nemmeno sotto forma di consulenza informale. Un principio che trova fondamento nella Costituzione, nel Testo unico degli enti locali, nel Codice di giustizia contabile e nei principi generali dell’ordinamento amministrativo, oltre che nella prassi ministeriale e prefettizia. Qualsiasi deroga, anche solo apparente, rischierebbe di collocarsi in aperto contrasto con la normativa vigente.
Diversa, e per certi versi opposta, è la posizione del Comitato civico, definito come una libera formazione sociale composta esclusivamente da cittadini. In quanto tale, è legittimata a esercitare un ruolo di vigilanza, proposta e partecipazione, chiedendo trasparenza e attenzione, senza mai sostituirsi alle istituzioni. Non un soggetto che governa o decide, ma una presenza attiva che sollecita, controlla democraticamente e difende gli interessi collettivi, ricostruendo un rapporto di fiducia tra comunità e amministrazione.
In questo quadro si inserisce anche il ringraziamento, accompagnato però da un fermo diniego, rivolto agli ex amministratori che hanno manifestato l’intenzione di collaborare con il Comitato: un contributo che, per legge, non può essere accolto. L’obiettivo dichiarato resta quello di ascoltare tutti e di farsi portavoce delle problematiche concrete dei cittadini, purché sgombre da finalità politiche.
La riflessione di Micalizzi dopo la sfiducia
Sul versante opposto, ma nello stesso scenario di transizione, si colloca la lunga riflessione di Tommaso Micalizzi, sindaco sfiduciato, che dopo alcune settimane di silenzio rompe gli indugi e guarda apertamente al futuro. Un intervento che nasce dalla scelta consapevole di prendersi tempo, lontano dalle dichiarazioni a caldo, per elaborare quanto accaduto e confrontarsi direttamente con la cittadinanza.
Micalizzi racconta un periodo segnato da stress e amarezza, ma anche da ascolto e confronto. Parla delle opinioni raccolte tra la gente, delle critiche, degli incoraggiamenti e di un sostegno che descrive come autentico. Non nasconde la delusione per quanto definisce un “avanspettacolo” politico, fatto di trame, alleanze improvvisate e giochi di palazzo, culminato nel voto di sfiducia del 22 novembre. Un passaggio che, ammette, ha nuociuto profondamente al paese, spostando l’attenzione dal lavoro concreto svolto dall’amministrazione.
Rivendica però i risultati raggiunti, soprattutto negli ultimi mesi, in termini di programmazione, gestione della spiaggia, cura del verde pubblico e servizi sociali. Ma soprattutto rivendica un metodo: essere tra la gente, senza creare divisioni, senza distinguere tra amici e nemici. Un approccio che, racconta, gli è stato riconosciuto come uno degli aspetti più apprezzati della sua esperienza amministrativa.
La ripartenza e lo sguardo al 2026
È da questa consapevolezza che nasce la risposta alla domanda che lo ha accompagnato dopo la sfiducia: ripartire, sì, ma da dove. La risposta di Micalizzi è chiara e ponderata. Ripartire dalle cose buone, dall’amore per il paese, dai progetti avviati e da quelli ancora da realizzare, dall’esperienza maturata e dagli errori che possono diventare insegnamento. Una riflessione che lo porta ad annunciare ufficialmente la propria ricandidatura a sindaco di Alì Terme.
Nel suo messaggio emerge anche una lettura più ampia della crisi politica locale. Micalizzi parla di uno scollamento profondo tra ciò che accade nei palazzi e ciò che i cittadini percepiscono come realmente importante: la visione d’insieme, il clima umano, il benessere della comunità. Al centro, prima di tutto, ci sono le persone, con le loro idee, i problemi e i sogni. Ed è proprio questo patrimonio umano che, a suo avviso, spesso resta ai margini perché scoraggiato dal clima di contrapposizione tipico delle competizioni elettorali.
Oggi, osserva, la comunità di Alì Terme è ferita. L’assenza di una guida amministrativa si avverte e l’arrivo del Commissario regionale è visto come un passaggio necessario, ma inevitabilmente limitato, privo di un indirizzo politico. In questo contesto, l’amministrazione uscente assicura collaborazione piena, senza interferenze e con l’impegno a vigilare affinché nessuno condizioni l’azione commissariale.
Ma lo sguardo è già rivolto oltre. Micalizzi lancia un appello alle tante persone di valore del paese, invitandole a sostenere, dall’interno o dall’esterno, un progetto di rinascita fondato su inclusione, ascolto, idee e condivisione. Un percorso che dovrebbe trovare una prima sintesi all’inizio del 2026, quando verrà presentato ufficialmente un progetto politico costruito come squadra, con l’obiettivo di restituire ad Alì Terme stabilità, visione e fiducia.






