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In scena al teatro Massimo di Palermo, il concerto di musica classica del maestro Gabriele Ferro

I grandi classici della musica del Novecento a Palermo, tra Stravinsky e Ravel
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PALERMO – Un viaggio nella musica del Novecento tra suggestioni francesi e spiritualità russa, andrà in scena sabato 1 marzo alle 20.30, al Teatro Massimo di Palermo, ospitando l’imperdibile concerto del Maestro Gabriele Ferro, direttore musicale onorario dell’istituzione palermitana. Un evento, il seguente, che celebra i 150 anni dalla nascita di Maurice Ravel e che si snoda attraverso un raffinato programma artistico, dove la forza evocativa delle melodie si fonde con la grande tradizione sinfonica.

La Sinfonia di Salmi del compositore russo Igor Stravinsky

Il programma è caratterizzato da diversi capolavori sinfonifici come la Sinfonia di Salmi del compositore Igor Stravinsky, risalente al 1930, un’opera sacra, tra le più intense della produzione del compositore russo. La melodia che la compone fonde al suo insieme tre salmi biblici, in un percorso sonoro che va dalla supplica al ringraziamento, definita dal maestro Ferro come: “una musica che proviene dall’inconscio, primordiale, arcaico, profondo”. La composizione, con la sua scrittura vocale e orchestrale solenne, verrà eseguita dall’orchestra e dal coro del Teatro Massimo, sotto la direzione del maestro del coro Salvatore Punturo.

La Suite n. 2 dal balletto Daphnis et Chloé di Ravel

A completare il programma, un gioiello firmato Ravel, la Suite n. 2 dal balletto Daphnis et Chloé, composto nel 1912 per i Ballets Russes di Sergej Djagilev. Una composizione sensuale e luminosa, che trasporta l’ascoltatore in un’atmosfera pastorale ispirata alla Grecia antica definita dal direttore musicale come: “un’opera che esprime la libertà espressiva della cultura francese di inizio Novecento, già orientata verso il dadaismo”. Con le sue armonie sognanti e la brillante orchestrazione, la Suite evoca il fascino della Belle Époque, tra colori pastello e immagini bucoliche.

Il Boléro di Ravel

A concludere la serata sarà il celebre Boléro di Ravel, con la sua composizione più iconica e riconoscibile. Scritto nel 1928 come balletto, il Boléro è diventato uno dei brani più eseguiti e amati della musica classica. Un crescendo inarrestabile, scandito dal tamburo, che guida l’ingresso progressivo degli strumenti in un gioco ossessivo e magnetico di variazioni tematiche. “È il primo esempio di musica minimalista – afferma Gabriele Ferro – e pur essendo nato quasi per gioco, il suo climax crescente e i finali accordi squarciano l’atmosfera ipnotica, trasformandolo in un’opera drammatica.”

Il maestro Ferro, un genio della direzione sinfonica che incanta il Teatro Massimo e il mondo

Alla guida dell’orchestra del Teatro Massimo, Gabriele Ferro conferma ancora una volta il suo legame con la città e il teatro che ha diretto in più periodi della sua carriera. Diplomato in pianoforte e composizione presso il Conservatorio di Santa Cecilia, Ferro ha collaborato con le maggiori orchestre e istituzioni musicali internazionali, dalla Scala di Milano alla Bbc Symphony Orchestra, dall’Opera di Parigi al Covent Garden di Londra. Maestro raffinato e attento alla ricerca sonora, ha portato sul podio repertori che spaziano dai classici ai contemporanei, dirigendo prime mondiali di autori come Berio, Ligeti e Nono.

Il concerto di sabato si preannuncia dunque come un’esperienza di forte impatto emotivo, capace di coniugare la potenza del ritmo, la spiritualità della musica sacra e il lirismo orchestrale di Ravel. Un appuntamento da non perdere per gli amanti della grande musica sinfonica e per tutti coloro che desiderano immergersi in un affascinante viaggio sonoro tra suggestioni diverse ma complementari.