MESSINA – Le giornate Fai di primavera tornano a illuminare i luoghi simbolo di storia, cultura e memoria della città italiane, offrendo a cittadini e visitatori, l’opportunità di riscoprire il patrimonio nascosto del territorio. Per l’occasione, sabato 22 e domenica 23 marzo 2025, il fondo ambiente italiano offrirà ai visitatori l’opportunità di riscoprire tre luoghi simbolo del patrimonio storico e culturale messinese, ovvero la sede centrale dell’università degli studi di Messina, il faro di Capo Peloro e il parco letterario Salvatore Quasimodo di Roccalumera. Tre siti che, per motivi diversi, raccontano il carattere di una terra che ha attraversato secoli di dominazioni, rivoluzioni culturali, eventi tragici e splendori artistici e che oggi si mostra al pubblico in tutto il suo fascino e la sua complessità.
Dal Collegium al moderno Ateneo, l’università di Messina apre le sue porte
Sarà un percorso immersivo nella storia dell’ateneo peloritano quello che si potrà vivere nella sede centrale dell’università degli studi di Messina, luogo che affonda le proprie radici nel XVI secolo, quando la città divenne teatro della nascita del primo collegio universitario dei Gesuiti in Europa. I volontari Fai, affiancati dagli studenti “Ciceroni”, accompagneranno i visitatori in un viaggio che parte dal portale seicentesco del collegium dei Padri Gesuiti, unico frammento sopravvissuto alle trasformazioni urbanistiche e ai terremoti, fino agli edifici moderni, spesso considerati solo spazi funzionali, ma in realtà ricchi di significato architettonico e simbolico. Attraverso l’iniziativa, i visitatori potranno scoprire la storia travagliata dell’Ateneo messinese, tra rivendicazioni civiche e contrasti religiosi, soppressioni e rinascite, per giungere fino alla sua ricostruzione dopo il terremoto del 1908. Nelle aule storiche e nelle sale espositive, collezioni d’arte, antichi documenti, immagini d’epoca e progetti architettonici inediti racconteranno la realtà di un’università virtuosa che è stata e resta motore culturale e scientifico per l’intera Sicilia.
Il faro di Capo Peloro, guardiano tra due mari
Dalla cultura accademica al fascino della costa, con l’apertura straordinaria del Faro di Capo Peloro, una delle sentinelle più iconiche del Mediterraneo. Eretto sul punto più stretto tra la Sicilia e la Calabria, il faro rappresenta un luogo dal valore storico e simbolico straordinario, le cui visite guidate, condurranno i partecipanti all’interno della torre ottagonale, ricostruita nel 1935 dopo il devastante terremoto di Messina e del fabbricato che la sostiene, un tempo dimora dei guardiani. Sarà quindi possibile ammirare da vicino la lanterna che, con il suo fascio luminoso, guida i naviganti da oltre un secolo e mezzo attraverso le insidiose acque dello Stretto, teatro dei miti di Scilla e Cariddi. L’escursione sarà anche un’occasione per godere del paesaggio naturale mozzafiato che circonda Capo Peloro, un ambiente unico, tra dune sabbiose, lagune salmastre e una biodiversità marina eccezionale.
Il Parco Letterario Quasimodo, tra le carte e i luoghi del poeta
Non poteva mancare un omaggio alla letteratura, con l’apertura straordinaria del parco letterario Salvatore Quasimodo a Roccalumera, città natale della famiglia del poeta premio Nobel. Il percorso si snoderà tra il Museo Quasimodiano, ospitato negli ex locali della stazione ferroviaria e il suggestivo giardino Museo con il treno-museo, dove i visitatori potranno ripercorrere le tappe più significative della vita e dell’opera del grande poeta siciliano. In occasione delle giornate Fai, sarà esposta per la prima volta l’agenda personale dello scrittore, insieme a lettere, telegrammi e pubblicazioni inedite donate dal figlio Alessandro. Un’occasione preziosa per scoprire aspetti poco noti della vita intima e creativa del poeta, tra i suoi legami con Roccalumera e il suo impegno culturale e civile. Non mancherà la visita alla Torre Saracena, simbolo del borgo e protagonista dei versi quasimodiani, dove saranno esposti gli acquerelli realizzati dallo stesso poeta.
Le Giornate Fai di Primavera rappresentano un’opportunità preziosa per riappropriarsi del patrimonio culturale e storico del territorio, spesso nascosto o dimenticato. A Messina e provincia, il fondo ambiente italiano invita cittadini e visitatori a lasciarsi guidare lungo un percorso che unisce arte, storia e memoria, restituendo vita a luoghi che hanno segnato profondamente l’identità collettiva della Sicilia.