TAORMINA – Il Circolo Pd di Taormina chiede di “archiviare la questione spazzatura” e di riportare il confronto sui numeri del piano finanziario dei rifiuti, che secondo il partito sarebbe stato aumentato di 4,5 milioni. “Non è il lavaggio delle strade o la pulizia dei torrenti a giustificare questo aumento, attività già svolte in passato e con costi inferiori. Parliamo di un rincaro che si tradurrà in un +15% sulle utenze familiari e un +25% su quelle aziendali: un salasso inutile”.
Differenziata, il Pd: “Agosto sopra l’80% non basta. Servono dati annui certificati”
Per i democratici, il superamento dell’80% di differenziata nel mese di agosto “è irrilevante”, perché il dato utile è quello annuale e l’estate è drogata dalla maggiore incidenza dei rifiuti commerciali. Il Circolo ricostruisce anche il percorso della raccolta porta a porta: “Introdotta con ordinanza nell’aprile 2019, quando la differenziata era ferma al 19%. Al 31 dicembre 2022 il Comune ha superato il 65%”. Il Pd afferma di non disporre di percentuali ufficiali 2023 e 2024 e invita l’amministrazione a pubblicare i dati certificati. “Se arriverà il premio regionale per il superamento del 75%, i complimenti andranno ai cittadini”.
Sul fronte dei controlli, il Circolo solleva dubbi sulle sanzioni “oltre 50 mila euro” attribuite alla Polizia rurale: “Si dice che siano state elevate e sottoscritte sul blocchetto della polizia municipale, senza l’assistenza dell’ufficiale del Comune. Attendiamo delucidazioni. Qualcuno dirà ‘scusate, abbiamo sbagliato’? Sarebbe un gesto di rispetto, perché cresce l’idea che si agisca solo per mettere le mani in tasca ai cittadini”.
Partecipate nel mirino: “Patrimonio” come ufficio parallelo, “Equità” finanziata dai contribuenti fino al 2027
Il Pd dedica un passaggio alle nuove società. Su “Patrimonio”, chiamata a gestire gli immobili comunali, osserva che l’obiettivo d’incasso “passa dagli attuali 400 mila euro a 800 mila nel 2027, probabilmente aumentando i canoni, ma la società non incassa direttamente: paga il Comune con il contratto di servizio”. Il rischio, secondo il Circolo, è che “anche senza raggiungere 800 mila euro di affitti, il Comune debba comunque trasferire quella cifra”.
Il piano dei costi richiamato dai democratici include “uno staff composto da direttore generale (geologo in condivisione con Messina), responsabile area tecnica, responsabile area amministrativa, project manager, funzionario tecnico e due istruttori: 320 mila euro per dirigente e responsabili, 70 mila per il Cda e oltre 120 mila per leasing auto, consulenze e perizie”. Conclusione: “Un costo politico elevato per un utile finale stimato in 4 mila euro e una struttura che di fatto replica un ufficio tecnico comunale, mentre gli impianti sportivi vanno alla Social city. La manutenzione straordinaria, poi, graverebbe sulla tassa di soggiorno”.
Capitolo “Equità”. Il Pd parla di “1,2 milioni nel 2026 e nel 2027 ‘donati’ dal Comune, più 500 mila per il capitale sociale”. A regime, “850 mila euro l’anno per servizi vari e 700 mila per il personale, con assunzioni che dal 2028 costeranno 669.244 euro”. Fino al 2027, “in base agli atti di Ragioneria, il trasferimento complessivo sfiora i 3 milioni”. Dal 2028, secondo quanto riportato dal Circolo, “la società si autofinanzia con una sovrattassa sulla riscossione dall’1 al 6%: in soldoni, fino a 2 milioni l’anno scaricati sui contribuenti per l’ordinario accertamento e la riscossione”.
Il profilo organizzativo prevederebbe “un Cda da 180 mila euro, collegio sindacale e revisori per 100 mila, nove assunzioni tra direttore generale, due dirigenti e sei impiegati”. Il Pd domanda “cui prodest?”, chiede se “la Corte dei conti abbia già approvato” e annuncia che “a giorni il Consiglio comunale tornerà sul tema per correzioni”.
Il Circolo collega la partita tributi anche agli spazi sotto i portici del palazzo comunale: “Perché spendere centinaia di migliaia di euro tra progetti e lavori per destinare i locali a un servizio che poi verrebbe affidato a un soggetto esterno? A che serve la ‘gabbia’ se lì resterà solo l’ufficio Ragioneria, senza front office?”.
Ultimo fronte, il Gal: “Con i soldi dei taorminesi anticipiamo quasi 600 mila euro. Vogliamo capire se esista un possibile conflitto di interessi, considerando quanto emerso anche sulla stampa e la presenza di società collegate a importanti amministratori”. Il Pd locale conclude chiedendo all’amministrazione “documenti, dati certificati e un confronto pubblico su costi, benefici e tempi”, ribadendo che senza trasparenza “il peso dell’operazione ricade sui cittadini”.






