MESSINA – Un gran finale per un evento che conferma numeri, calore e capacità di fare rete. Il Messina Street Food Fest ha chiuso l’edizione 2025 con piazza Cairoli affollata fino a tarda sera, in attesa del verdetto della nuova doppia classifica che ha incoronato le specialità più amate dal pubblico nelle due categorie, salato e dolce. A vincere la settima edizione è stata la pizza fritta di Basilicò, regina del salato e piatto più votato dei quattro giorni. Nel dolce, dopo un testa a testa appassionante con le sfogliatelle napoletane, ha prevalso il cannolo di Piana degli Albanesi dell’Artigiano del cannolo, davanti per una manciata di consensi: appena trenta cannoli in più rispetto al tipico dolce partenopeo.
A completare il podio del salato, il secondo posto di un grande “classico” del festival, il cacio a cavallo de U paninaru, e il terzo di Hammucca con lo smash burger. Consegnati anche due premi speciali, dedicati al valore della proposta gastronomica: a Oxtrica per il “black burger di seppia” e a Terzo Posto per “Ufo Picanha”, polpetta di picanha con mayo alla chimichurri.
Organizzazione, comunità e impatto
Dalla regia dell’evento arriva la lettura del “perché” di questo successo. Alberto Palella, che guida Eventivamente e il team del festival, sottolinea il mix che ha funzionato: “Siamo molto felici del successo anche di quest’anno – spiega Palella – abbiamo centrato tutti gli aspetti che sono i valori fondanti del nostro format: condivisione, allegria, spettacolo e buon cibo tra la gente, le famiglie, i bambini e gli anziani”.
Il risvolto economico e sociale non è secondario, anzi. “Abbiamo dato visibilità e generato connessioni economiche con le aziende – aggiunge – raccontando il territorio tra agroalimentare e ricerca negli spazi di show cooking”. E c’è un’attenzione in più, che Palella rivendica come identitaria: “Più che in passato sosteniamo la solidarietà: realtà del Terzo settore che operano in città e, grazie al Comune di Messina e all’Assessorato alle Politiche sociali, l’emozione di abbracciare simbolicamente le persone più fragili, offrendo loro – prima ancora del cibo – l’attenzione che meriterebbero ogni giorno”.
Sul fronte della partecipazione – non solo in presenza, ma anche online – la community ha fatto la sua parte. Dirette dai banconi, clip delle esibizioni, ricette raccontate dagli chef e contenuti generati dai visitatori hanno amplificato il passaparola: “Siamo molto seguiti sui social – conclude Palella – e questo aumenta la popolarità dell’iniziativa oltre lo Stretto, rendendola sempre più globale”. Un’onda digitale che ha intercettato anche turisti e crocieristi di passaggio, contribuendo a prolungare l’effetto-festival oltre i quattro giorni in calendario.
Tra i retroscena organizzativi, un pensiero agli operatori, veri protagonisti dei banconi. “È sempre come la prima volta: emozione, entusiasmo, la preoccupazione – sottolinea Palella – che tutto proceda bene. Abbiamo voluto fare una sorpresa, donando la giacca da chef e un piatto ricordo in ceramica. Loro ci mettono l’anima, studiano le ricette, fanno tanta strada per essere qui: meritavano un riconoscimento”. L’area show cooking, intanto, si conferma luogo di confronto e racconto: “Parliamo di valorizzazione delle eccellenze, con istituzioni, studiosi, giornalisti di settore e aziende; le peculiarità e le ricadute di un evento così complesso generano anche un indotto turistico importante”.
Le voci delle istituzioni
Dal palco istituzionale, il sindaco Federico Basile lega la manifestazione alla trasformazione urbana in corso su piazza Cairoli e viale San Martino. “La settima edizione del Messina Street Food Fest non è solo un fatto cronologico – dice Basile – ma il segno di un progetto che ogni anno riempie la nostra piazza principale di musica, sogni, colori, enogastronomia, cultura. La città è in divenire e l’evento si conferma un punto di riferimento, mostrando come l’enogastronomia sia un segmento socioeconomico che passa da Messina”.
Sguardo più ampio per l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata, che inserisce il festival nella strategia di promozione della Sicilia. “È un’iniziativa importante – spiega – di promozione del territorio: non un evento solo messinese o provinciale. Valorizza la città coinvolgendo l’intera isola e non solo. Parliamo di cibo e di prodotti sani e autentici e, poiché il viaggiatore sceglie la destinazione in base all’autenticità, in Sicilia la trova nella cucina e nel paesaggio. Il cibo è un punto di forza e l’enogastronomia siciliana una grande eccellenza”.




