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VIDEO Dall’Africa alla formazione in Italia: la storia della dottoressa Carol Goyo al Ccpm di Taormina

Un anno di formazione presso il Centro Cardiochirurgico Pediatrico del Mediterraneo, grazie al progetto “Cuori Ribelli”, promosso dall’Ong "Una Voce per Padre Pio"

TAORMINA – Carol Goyo, cardiochirurga camerunense, racconta la sua esperienza professionale e umana, che unisce due continenti nel nome della salute e della solidarietà.

Dopo essersi formata in Italia nella cardiochirurgia per adulti, la dottoressa Goyo è tornata nel suo paese, il Camerun, per mettere al servizio della propria comunità quanto appreso. Ma la realtà clinica africana, dove le cardiopatie congenite infantili sono una delle emergenze sanitarie più gravi, l’ha spinta a cercare una specializzazione più mirata. Così è nata l’opportunità di un anno di formazione presso il Centro Cardiochirurgico Pediatrico del Mediterraneo di Taormina, grazie al progetto “Cuori Ribelli”, promosso dall’Ong Una Voce per Padre Pio.

“Questa è una grandissima opportunità – spiega Carol – perché nel mio Paese abbiamo moltissimi bambini con cardiopatie congenite che non possono essere operati. Voglio essere preparata per poter affrontare questi interventi, costruendo una cardiochirurgia pediatrica autonoma anche in Camerun, con il supporto della rete internazionale che si sta sviluppando”.

Carol non è sola in questo percorso. Nei giorni scorsi è arrivata anche una collega anestesista camerunense che, come lei, parteciperà a un percorso di formazione per diventare un tassello fondamentale della catena di cure pediatriche avanzate. “Non basta il chirurgo – aggiunge – servono anestesisti, perfusionisti, infermieri specializzati: una squadra completa”.

L’importanza di questa collaborazione è emersa anche lo scorso marzo, quando proprio la squadra del Ccpm guidata dal cardiochirurgo Sasha Agati, si è recata in Camerun per operare 21 bambini in soli cinque giorni. “È stata un’esperienza straordinaria. Ventuno famiglie hanno ritrovato la speranza. Vedere quel sorriso nei genitori è stato impagabile”.

Nel centro di Taormina, le due dottoresse africane hanno vissuto un’altra giornata speciale, è stato operato un bambino proveniente dal Burundi, un simbolo concreto dell’integrazione tra competenze africane e italiane per dare un futuro a chi non avrebbe avuto alcuna speranza.

Ma lo sguardo è già rivolto al futuro. La prossima tappa sarà Dar es Salaam, in Tanzania, dove per la prima volta verranno operati bambini del Camerun direttamente in Africa, in un ospedale africano, con l’obiettivo di costruire una rete sanitaria autonoma, efficiente e solidale.

“Tutto questo – conclude Carol – è possibile grazie alla visione e al supporto della onlus “Una Voce per Padre Pio” e del suo presidente Enzo Palumbo, che ci ha aiutato nella selezione dei casi, nel sostegno logistico e finanziario e, soprattutto, nel credere in una sanità senza confini”.