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Aggressione al Policlinico di Messina, la rettrice: “È un’emergenza sociale, non si può restare in silenzio”

Le parole di Giovanna Spatari, in seguito all'episodio violento subito da un dirigente medico da parte di un paziente in escandescenza

MESSINA – Un nuovo, grave episodio di violenza ai danni del personale sanitario ha scosso il Policlinico universitario “G. Martino” di Messina. È accaduto nella mattinata del 9 giugno a seguito di un’aggressione al volto di un dirigente medico da parte di un 41enne messinese, in evidente stato di agitazione. L’intervento tempestivo degli agenti della Polizia di Stato, allertati, ha evitato che la situazione potesse degenerare ulteriormente bloccando e arrestando l’aggressore.

L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari su disposizione dell’autorità giudiziaria, con l’accusa di lesioni personali, violenza o minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio.

Il commento della rettrice dell’università di Messina: “Inaccettabile ogni forma di aggressione”

L’episodio ha suscitato forte indignazione non solo nel personale del Policlinico ma anche all’intera comunità accademica. A esprimere la propria solidarietà e preoccupazione è stata la rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari,che ha firmato una nota ufficiale nella quale condanna fermamente l’accaduto.

“Nell’esprimere piena solidarietà, a nome di tutta la comunità accademica, al collega vittima dell’aggressione e a tutto il personale medico e sanitario coinvolto in simili episodi – ha dichiarato la rettrice – ritengo necessario che si avvii un momento di riflessione collettiva di fronte a un fenomeno che sta assumendo i caratteri di una vera e propria emergenza sociale”.

La rettrice ha voluto inoltre ringraziare le forze dell’ordine per il loro operato, sottolineando l’importanza di un’azione costante di prevenzione e repressione, capace di garantire sicurezza nei luoghi di cura.

“Più in generale – prosegue la nota della rettrice – occorrono segnali forti, affinché sia chiaro che non è assolutamente tollerabile alcuna forma di aggressione – fisica, ma anche verbale – nei confronti di chi presta la propria opera per la comunità”.

L’Università pronta ad agire

La dichiarazione della rettrice si chiude con un impegno concreto: “l’Università di Messina è pronta a fare la sua parte per contribuire a contrastare quella che viene definita una degenerazione che non può essere ignorata”.