PALERMO – A seguito dei gravi eventi meteorologici che hanno colpito la provincia di Messina tra il 28 marzo e il 5 aprile 2025, il governo regionale guidato dal presidente Renato Schifani ha deliberato la dichiarazione dello stato di crisi regionale, valido per un periodo di 12 mesi, avanzando formalmente la richiesta di stato di emergenza nazionale per i 28 comuni colpiti con maggiore intensità dalla furia degli eventi atmosferici.
Il provvedimento, adottato su proposta dello stesso Schifani e in seguito alla dettagliata relazione tecnica del dipartimento regionale della protezione civile, si inserisce nel quadro degli strumenti normativi straordinari volti a favorire il ripristino delle infrastrutture danneggiate, degli edifici pubblici e privati, nonché la messa in sicurezza delle aree più esposte al rischio idrogeologico.
Un danno da 10 milioni e un commissario per la gestione dell’emergenza
La stima preliminare dei danni, esclusi quelli relativi al comparto agricolo, ammonta a circa 10 milioni di euro legati a frane, smottamenti, danneggiamenti a sedi stradali, interruzioni viarie e dissesti strutturali in diversi contesti urbani e rurali. Per coordinare gli interventi sul territorio, la giunta ha nominato commissario delegato il dirigente generale della protezione civile regionale, Salvo Cocina, che sarà investito di poteri straordinari per l’attivazione e gestione degli interventi urgenti, in raccordo con gli enti locali e con la struttura nazionale di protezione.
“Diamo una risposta concreta e tempestiva ai territori colpiti – ha dichiarato il presidente Schifani – per sostenere la fase immediata dell’emergenza sotto la regia della protezione civile. In parallelo, chiediamo l’intervento del governo nazionale affinché siano garantite le risorse necessarie per mettere in sicurezza il comprensorio messinese, duramente provato da questi eventi estremi.”
I Comuni interessati dal provvedimento
Sono 28 i Comuni del Messinese inclusi nel provvedimento regionale e nella richiesta di emergenza avanzata a Roma: Acquedolci, Alcara Li Fusi, Brolo, Capo d’Orlando, Capri Leone, Caronia, Castell’Umberto, Ficarra, Galati Mamertino, Gioiosa Marea, Librizzi, Militello Rosmarino, Messina, Montalbano Elicona, Montagnareale, Naso, Oliveri, Raccuja, Roccafiorita, Rodi Milici, San Fratello, Sant’Angelo di Brolo, San Piero Patti, Saponara, Savoca, Sinagra, Tortorici e Tusa.
In molti di questi centri si sono registrati disagi rilevanti alla viabilità con numerose segnalazioni di interruzioni alla rete stradale provinciale e comunale, caduta di massi, allagamenti e cedimenti del manto stradale. Alcune abitazioni sono state temporaneamente evacuate per rischio crolli, mentre si è reso necessario l’intervento della protezione civile e dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza aree residenziali e rurali.
Un appello al governo nazionale per fondi e misure straordinarie
Il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale, attualmente al vaglio del dipartimento nazionale della protezione civile e della presidenza del consiglio dei ministri, permetterebbe alla regione siciliana di accedere a fondi e misure straordinarie, necessari a garantire non solo gli interventi immediati, ma anche la ricostruzione e la prevenzione futura.