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Aggressione al Policlinico, il sindaco Basile: “Gesto vile, vicini a chi cura”

L'indignazione delle istuzioni messinesi per un episodio campanello d'allerme di un fenomeno che sta prendendo piede in tutta Italia

MESSINA – Crea ancora sgomento, l’aggressione violenta verificatasi il 9 giugno al Policlinico di Messina da parte di un 41enne, che ha preso di mira un dirigente medico colpendolo al volto dopo averlo minacciato pesantemente per una mancata prescrizione. “Se non ma fai, t’ammazzu”, queste le parole pronunciate dall’aggressore in dialetto siciliano, che non hanno però bisogno di traduzione, segno di un fenomeno che sta assumendo dimensioni proccupanti in tutta Italia.
Il tempestivo intervento degli agenti della Polizia di Stato, prontamente allertati, ha evitato che la situazione degenerasse ulteriormente. L’uomo è stato quindi arrestato e posto ai domiciliari, con l’accusa di lesioni personali, minacce a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Il medico, secondo quanto riferito dall’Ordine dei Medici di Messina è riuscito a evitare il contatto fisico, solo grazie alla presenza di un impiegato.

Il sindaco Basile: “Non possiamo più tollerare chi colpisce chi si prende cura di noi”

“Mi unisco con fermezza al coro di condanna per la vile aggressione subita dal medico del Policlinico – ha dichiarato il sindaco di Messina, Federico Basile –. Si tratta di un gesto intollerabile che colpisce un professionista mentre svolge il proprio lavoro e che, purtroppo, si inserisce in un quadro sempre più preoccupante di violenze ai danni del personale sanitario”. Il sindaco ha poi aggiunto un messaggio chiaro e solidale: “A nome mio e dell’intera amministrazione comunale, esprimo la più sentita solidarietà al medico aggredito, a tutto il personale sanitario e alla direzione dell’azienda ospedaliera universitaria. A loro va il nostro sostegno e la nostra vicinanza”. Parole che risuonano come un appello a non abbassare la guardia e ad intensificare la protezione per chi opera in prima linea.

L’Ordine dei medici: “Le misure attuali non bastano, serve un cambio culturale”

Durissima anche la posizione dell’ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Messina. Il presidente Giacomo Caudo non ha infatti utilizzato mezzi termini per commentare l’accaduto: “Siamo costretti a ricordare che ormai la violenza contro medici e gli operatori sanitari è un’emergenza sociale”. Denunciando la totale inadeguatezza delle misure finora messe in campo, Caudo ha poi aggiunto: “Bisogna fare di più e meglio. L’operazione dev’essere prima di tutto culturale e sociale, partendo dalla famiglia, dalla scuola e dall’università, per poi passare attraverso una serie di strategie per ridurre il rischio per chi ha scelto di curare e ha diritto a lavorare in serenità”.

La rettrice Spatari: “Fenomeno allarmante, servono risposte forti”

A esprimere la propria indignazione è stata anche la rettrice dell’università di Messina, Giovanna Spatari, che ha parlato a nome dell’intera comunità accademica: “Esprimo piena solidarietà al collega aggredito ed a tutto il personale sanitario. È necessario avviare una riflessione collettiva su un fenomeno che sta assumendo proporzioni allarmanti”, evidenziando l’urgenza di agire: “Occorrono segnali forti, affinché sia chiaro che non è assolutamente tollerabile alcuna forma di aggressione fisica o verbale nei confronti di chi opera per la comunità. È tempo di dire basta”. La rettrice ha anche ringraziato le forze dell’ordine per l’intervento e ha confermato l’impegno dell’Ateneo a fare la propria parte nella lotta contro questa piaga sociale.