MESSINA – “L’apertura dei cantieri per il Ponte sullo Stretto è prevista in estate. Credo nei siciliani, nei giovani, negli imprenditori e negli ingegneri che fanno miracoli nel mondo. Manca ancora l’approvazione definitiva del Cipess, poi sarà tempo di lavoro”. Queste le parole del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, al termine dell’incontro istituzionali in Prefettura.
Salvini ha ribadito l’importanza strategica del Ponte, considerato cruciale per contrastare lo spopolamento di Messina: “Vogliamo riportare qui giovani laureati, imprenditori, artigiani, agricoltori e lavoratori – ha sottolineato –. Sarà un’opera fondamentale, nonostante le difficoltà che inevitabilmente emergeranno. Da ministro, sono orgoglioso di contribuire all’unificazione fisica della Sicilia con il resto d’Italia e d’Europa”.
Particolare attenzione è stata riservata al tema della legalità: “Stiamo lavorando tutti con la stessa maglia e lo stesso obiettivo – ha assicurato il ministro – per garantire il massimo livello di controlli antimafia, andando anche oltre l’attuale normativa. Controlleremo ogni ingresso nei cantieri tramite badge, verificando scrupolosamente subappalti, trasporti, gestione rifiuti e servizi. Ogni euro pubblico dovrà finire nelle tasche dei lavoratori e delle imprese sane”.
Nel complesso, tra Sicilia e Calabria sono già finanziati cantieri per 40 miliardi di euro, uno sforzo che Salvini ha definito “senza precedenti”. A questi si aggiungeranno ulteriori investimenti come “la metropolitana di Messina e di Reggio, nuove scuole, palestre e infrastrutture, che cambieranno radicalmente l’aspetto delle città. Ogni grande opera comporta inevitabili disagi – ha riconosciuto il ministro – ma ci sarà massimo dialogo con le amministrazioni locali per minimizzare l’impatto negativo sulla vita quotidiana dei cittadini”.
Sul fronte delle proteste, intanto, il movimento No Ponte ha manifestato pacificamente con circa 200 persone radunate fuori dalla Prefettura di Messina. Renato Accorinti, ex sindaco e leader del movimento, ha ribadito con fermezza il diritto a protestare: “La nostra è una lotta pacifica, non violenta e legittima. Nessuno può privarci del diritto di manifestare”, ha dichiarato, invitando a un’azione di “disobbedienza civile” contro misure considerate lesive dei diritti fondamentali.