S.TERESA DI RIVA – In un angolo della nuova area giochi del quartiere Barracca, a Santa Teresa di Riva è stata installata una panchina dal significato profondo. Non porta il rosso della lotta contro la violenza sulle donne, né i colori dell’arcobaleno simbolo dei diritti civili. È lilla, colore che in tutto il mondo, rappresenta la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare. Un segnale tangibile, silenzioso ma eloquente, che accende i riflettori su una tematica delicata, spesso sottovalutata, che riguarda sempre più da vicino giovani, famiglie, scuole e istituzioni.
L’iniziativa, voluta fortemente dall’associazione Kiwanis club di Taormina è stata accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale e dalla comunità tutta, che ha partecipato con calore e consapevolezza. A fare da cornice, non solo i giochi e i sorrisi dei bambini, ma anche la presenza attiva di chi ogni giorno lavora silenziosamente per prevenire, diagnosticare e curare un disagio che può assumere forme invisibili e pericolose.
Un simbolo per non restare in silenzio
A ringraziare pubblicamente i promotori dell’iniziativa è stato il Dott. Caristi, presidente del Kiwanis, insieme a tutti i soci che hanno preso parte alla realizzazione del progetto. Un ringraziamento sentito anche all’équipe multidisciplinare dell’Asp di Messina, presente da alcuni mesi presso il polosociosanitario comunale, una realtà fondamentale per il territorio che offre supporto specialistico, accoglienza e ascolto a chi affronta i disturbi alimentari.
La loro presenza testimonia non solo l’importanza di rafforzare la sanità di prossimità, ma anche la volontà concreta di offrire un’assistenza attenta, integrata e altamente qualificata, rivolta in particolare ai più giovani. Un modello di cura multidisciplinare che vede al centro l’impegno della psichiatra dott.ssa Cristina Sala, della neuropsichiatra dott.ssa Tiziana Pantò e della psicologa dott.ssa Antonietta Noto, professioniste che, con competenza e sensibilità, rappresentano un punto di riferimento fondamentale nella presa in carico dei pazienti affetti da disturbi alimentari.
Il Sindaco: “Siamo al fianco di chi lotta ogni giorno”
Nel corso della cerimonia, il sindaco Danilo Lo Giudice, ha sottolineato il forte valore simbolico e pratico dell’installazione: “Questo gesto ha una duplice valenza, da un lato sensibilizza l’opinione pubblica su una tematica troppo spesso affrontata in sordina, dall’altro segnala con chiarezza che sul nostro territorio è attiva un’équipe di professionisti pronti ad aiutare chi ne ha bisogno. Vogliamo che nessuno si senta solo.”
Un messaggio forte, rivolto non solo a chi combatte quotidianamente con l’anoressia, la bulimia o altre forme di disagio legate all’alimentazione, ma anche ai familiari, agli insegnanti, agli amici che troppo spesso non sanno come intervenire o come riconoscere i segnali d’allarme.
L’Assessore alla pubblica istruzione: “Un impegno educativo costante”
L’assessore alla pubblica istruzione, con un intervento altrettanto sentito, ha manifestato la volontà di portare avanti il percorso di sensibilizzazione anche in ambito scolastico: “Con l’avvio del nuovo anno scolastico, ci faremo promotori, insieme al Kiwanis, che ringrazio per l’opportunità e con l’équipe multidisciplinare dell’Asp di momenti educativi destinati agli studenti. È fondamentale parlare apertamente di questi problemi, specie ora che si manifestano con sempre maggiore frequenza tra gli adolescenti, e persino tra i bambini.“
Un impegno che va oltre il semplice evento simbolico e che punta alla costruzione di una rete educativa, sociale e sanitaria capace di prevenire il disagio prima che si trasformi in patologia.
Una comunità unita nel nome dell’ascolto e della cura
L’iniziativa ha raccolto l’adesione concreta e sentita delle associazioni del territorio, dei volontari del servizio civile, degli operatori sanitari, degli amministratori locali e di numerosi cittadini. Una partecipazione corale che ha restituito il senso profondo di una comunità unita, capace di farsi carico di un tema delicato con consapevolezza e spirito di solidarietà. Dietro ogni disturbo alimentare si nasconde una storia, un dolore e spesso un silenzio, ma esiste anche una strada verso la guarigione, fatta di ascolto, accoglienza e vicinanza autentica.