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Lavoro, disuguaglianze e beni culturali: l’intervista a Stefania Radici su RadioTaormina Tv

La segretaria confederale della Cgil Messina a Tao Mattina Live: “Servono garanzie per l’occupazione femminile e la stabilità dei lavoratori del settore culturale”
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MESSINA – Lavoro, disuguaglianze e beni culturali. Di questi temi ha parlato Stefania Radici, segretaria confederale della Cgil Messina, intervenuta a Radio Taormina Tv nel corso della trasmissione Tao Mattina Live, condotta da Carmelo Caspanello. Nell’intervista ha affrontato le principali criticità del mercato del lavoro locale e le richieste del sindacato per garantire stabilità e diritti ai lavoratori e alle lavoratrici del territorio.

Occupazione femminile: troppe donne ancora escluse dal lavoro

A Messina il tasso di occupazione femminile è tra i più bassi in Italia: oltre la metà delle donne tra i 15 e i 64 anni non lavora né cerca impiego, spesso scoraggiata dalla mancanza di opportunità e servizi di supporto. Nonostante il 47% si dichiari disponibile a lavorare, il mercato offre poche alternative stabili.

Il problema non è solo quantitativo, ma anche qualitativo: le donne guadagnano in media il 12,5% in meno rispetto agli uomini, spesso impiegate con contratti precari in settori a basso valore aggiunto. Il cosiddetto “tetto di cristallo” continua inoltre a frenare la loro crescita professionale.

Secondo la Cgil, è necessario potenziare i servizi di conciliazione tra vita e lavoro e avviare politiche che valorizzino la qualità e la stabilità dell’occupazione femminile.

Beni culturali e turismo: incertezza per i lavoratori tra proroghe e nuovo bando

Un altro fronte critico riguarda il futuro dei lavoratori impiegati nei beni culturali della provincia, in particolare nei siti di Taormina, Giardini Naxos, Tindari e Isole Eolie. La scadenza della concessione e le continue proroghe creano precarietà, mentre il nuovo bando potrebbe rivedere l’organizzazione del servizio, con il rischio di tagli al personale e riduzione della qualità dell’accoglienza turistica.

La Cgil teme che una suddivisione in lotti possa compromettere la gestione dei flussi turistici, soprattutto in un’area strategica come Taormina, e sollecita la Regione Siciliana a garantire la continuità lavorativa e la tutela delle competenze acquisite negli anni dai lavoratori del settore.