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Messina piange il Papa: il cordoglio dell’Arcivescovo: “Un uomo di Dio vicino agli ultimi”

Mons. Accolla invita clero e fedeli alla preghiera di suffragio. “Papa Francesco è stato dono per la Chiesa, ha servito con amore i più piccoli e fragili”

MESSINA – Questa mattina, nella cornice di grazia della risurrezione di Cristo, il Signore ha chiamato a sé il nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35, il Papa è tornato alla casa del Padre. Appresa la notizia, l’arcivescovo metropolita di Messina, monsignor Giovanni Accolla, ha offerto la sua preghiera, esprimendo gratitudine per il magistero del Pontefice e per una vita interamente dedicata al servizio di Cristo e del Vangelo, “con particolare sollecitudine per i più piccoli e fragili”.

Il presule ha raccomandato paternamente al clero e ai fedeli dell’arcidiocesi di unirsi alla preghiera di suffragio per il Santo Padre, “che in questi anni di pontificato è stato dono per la Chiesa”. In attesa che venga comunicata la data della concelebrazione in suffragio nella Basilica Cattedrale – che sarà presieduta dallo stesso arcivescovo – i parroci sono stati invitati a celebrare con le proprie comunità.

“Affinché Dio, che dà la giusta ricompensa agli operai del Vangelo – scrive Accolla – accolga Papa Francesco che ha costituito successore di Pietro e pastore della sua Chiesa, perché contempli in eterno i misteri che ha dispensato al suo popolo”.

Nelle parole dell’arcivescovo, anche un ritratto toccante del Papa scomparso: “Un uomo di Dio con i piedi per terra, sempre vicino agli ultimi. Ha lavato i piedi ai detenuti, ha avuto attenzione continua ai migranti, ha manifestato sempre profonda solidarietà con gli ammalati, particolarmente nell’ultimo tratto della sua vita, anche da ammalato ricoverato al Gemelli”.

“Come non ricordare la sua testimonianza durante il tempo del Covid! E ancor di più le innumerevoli volte in cui ha alzato la sua voce a favore della pace, ‘gridando’, non sempre ascoltato, ai grandi della Terra perché intraprendessero cammini di pace”.

Accolla ha sottolineato il desiderio del Papa di una Chiesa che fosse “lievito e sale del mondo”, radicata nella fraternità come risorsa più credibile e autorevole. “Una Chiesa icona di comunione, di servizio e di sinodalità, che prega e la liturgia la rende liturgia di vita”.

Concludendo il suo messaggio, l’arcivescovo invita la comunità a unirsi spiritualmente: “Possa la Chiesa accogliere quanto ci ha insegnato e testimoniato. Lui che sta al cospetto di Dio, interceda ancora per la pace nel mondo e per tutti noi”.