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“La ragazza del Capo”, il giallo siciliano di Carlo Barbera ambientato nella riviera jonica

Una protagonista enigmatica, un intreccio di segreti, un delitto ed una Sicilia che fa da sfondo alle pagine di un romanzo che ne racconta l'autenticità

FURCI – Un corpo senza vita, una piscina illuminata dalle luci dell’alba ed un hotel affacciato sul mar Ionio, sono gli elementi che caratterizzano La ragazza del Capo, il nuovo romanzo giallo di Carlo Barbera che verrà presentato venerdì 16 maggio alle 18.30, presso la libreria Mondadori Point Cartolibrando di Furci Siculo. Tutto ha inizio in una notte di maggio all’hotel del Capo di Sant’Alessio Siculo, piccolo comune incastonato tra le rocce e le onde della riviera jonica. Lì, nella piscina dell’albergo, viene ritrovato il cadavere di una giovane donna originaria di Furci Siculo, Alice Pagano, evento che non scuote soltanto la quiete apparente del paese, ma che scava nelle pieghe profonde di una società che spesso preferisce voltarsi dall’altra parte.

Alice, una figura femminile dolente e lucida

La figura di Alice, si staglia netta tra contraddizioni, dolori e consapevolezze, rappresentando non solo la vittima di un mistero da risolvere, ma il cuore pulsante dell’intero romanzo. Apparentemente benestante, la protagonista è segnata da un passato tormentato, quello di una ragazza fragile ma allo stesso tempo capace di affrontare la vita con una lucidità capace di squotere gli animi dei lettori. Il suo ruolo è pensato per sfidare il clichè della classifica figura femminile da romanzo noir, presentandosi come una donna complessa, stratificata e vera, ideata con una finezza psicologica capace di parlare al lettore senza cercare compassione, ma verità.

Il commissario Geraci e il volto oscuro della provincia

A condurre le indagini è Nicola Geraci, commissario chiamato a fare i conti non solo con i silenzi e le ipocrisie della comunità, ma anche con le proprie fragilità interiori. L’inchiesta da lui intrapresa si muove lungo una trama fitta di segreti familiari, dinamiche sociali ambigue e tensioni morali. Furci, Sant’Alessio, la riviera intera diventano più che semplici scenari, trasformandosi in veri e propri personaggi vivi, intrisi di una bellezza aspra e luminosa, ma anche di ombre e sospetti. Le famiglie “rispettabili”, le parrocchie, le piazze, i mormorii, contribuiscono tutti a creare un contesto credibile e spietato, dove la verità non è mai semplice da afferrare.

Il racconto di una Sicilia vera, tra luci ed ombre

La ragazza del Capo, non è solo un giallo, ma è anche e soprattutto un romanzo che racconta la Sicilia. Non quella da cartolina, oleografica e folkloristica, bensì quella vera, quella Sicilia intensa, contraddittoria ed umana. Una regione che vive tra le pieghe del quotidiano, tra i caffè ed i pettegolezzi dei bar di paese, nelle preghiere delle chiese di provincia, nei volti segnati di chi ha scelto di restare e di chi sogna di andare via. Barbera riesce a raccontarla senza filtri, ma con rispetto e profondità, senza idealizzarla, ma presentandola nella sua forma più concreta, quella della vita di chi la abita portando con sè il suo carico di senso di colpa, desideri inespressi, fede, rabbia e incapacità di amare.

Dal concorso all’opera compiuta, la nascita di un romanzo

Nata quasi per gioco da un concorso letterario di alcuni anni fa, l’opera si è progressivamente trasformata in un progetto maturo, coltivato con dedizione e sguardo critico, trovando oggi piena dignità editoriale, imponendosi per intensità narrativa, profondità emotiva e capacità di restituire la complessa immagine di un vissuto tutto siciliano.