Taormina migliora il servizio di raccolta e pulizia urbana, ma il conto arriva salato per cittadini e imprese: la tassa rifiuti 2024-2025 subirà un’impennata da 5,4 a oltre 8,8 milioni di euro, con un incremento stimato attorno al 59%. Lo ha stabilito il consiglio comunale, approvando – con i voti della maggioranza – il nuovo piano economico-finanziario legato alla gestione di Asm, la partecipata incaricata del servizio.
Le voci che incidono di più sono quelle legate allo spazzamento e lavaggio delle strade, aumentate di oltre 1,2 milioni, oltre a nuove attrezzature, mezzi elettrici, strumenti tecnologici e potenziamenti nei turni del personale. Il costo del servizio, da poco internalizzato, passa così a circa 8,6 milioni l’anno, mentre i metri quadrati da tassare salgono a 116mila, tra utenze domestiche (25.000) e non domestiche (91.300).
“Era necessario adeguare la qualità del servizio alle esigenze della città – ha spiegato il sindaco Cateno De Luca –. Offriamo una Taormina più pulita, decorosa e in linea con le aspettative turistiche. Questo però ha un costo”.
Il rincaro sarà distribuito con un aumento medio della tariffa base che passa dal 35% al 38% per le utenze non domestiche e dal 55% al 57% per le famiglie. Un impatto significativo, che l’amministrazione giustifica con la volontà di garantire standard elevati e ridurre la pressione tributaria in prospettiva, grazie anche all’ampliamento della base imponibile.
Decisamente critica l’opposizione. Il consigliere Nunzio Corvaia ha denunciato una “gestione inefficiente e sproporzionata” che ha comportato un +61% in appena due anni. “Un servizio che costa di più – ha detto – non è per forza più efficace. I cittadini sono chiamati a pagare il conto di scelte discutibili”.
Nonostante le polemiche, l’esecutivo comunale tira dritto. Per il sindaco De Luca “l’investimento è mirato a costruire una città più ordinata, con maggiore equità e innovazione”.