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L’Etna torna a farsi sentire, nube eruttiva visibile anche da Messina

Dal cratere un’imponente colonna di cenere: lo spettacolo del vulcano arriva fino alla costa peloritana

CATANIA – Nella notte tra il 13 e il 14 maggio, il cratere di Sud-Est dell’Etna è tornato a dare spettacolo con un’intensa attività stromboliana, ben visibile anche dalle alture della città di Messina, dove in mattinata numerosi cittadini hanno osservato la colonna di fumo che si innalza dalla sommità del vulcano.

Secondo quanto riportato dall’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv-Oe) di Catania, l’attività vulcanica ha subito una graduale intensificazione a partire dalle ore 23:00 di ieri, con un progressivo aumento dell’ampiezza media del tremore vulcanico, che ha raggiunto valori alti intorno all’1:50 della notte. L’origine del tremore è stata localizzata nei pressi del cratere di Sud-Est, a una quota di circa 2.800 metri sul livello del mare.

Dalle 1:30 si è registrato anche un aumento dell’attività infrasonica, i cui segnali provengono dalla zona dei crateri centrali, segno di un’intensificazione dell’attività interna. Il modello previsionale dell’Ingv indica che un’eventuale nube eruttiva si disperderebbe in direzione Sud-Ovest, allontanandosi dalle principali rotte abitate.

Alla luce degli sviluppi, l’avviso Vona (Volcano Observatory Notice for Aviation) è stato aggiornato a codice arancione, che segnala un potenziale pericolo per la navigazione aerea, pur non essendoci al momento conseguenze dirette per il traffico. L’aeroporto internazionale “Vincenzo Bellini” di Catania resta infatti pienamente operativo.