ROCCALUMERA – si appresta a vivere con intensa partecipazione il 110° anniversario dei festeggiamenti in onore di San Vito Martire, patrono di una delle contrade più suggestive del comprensorio jonico-messinese. Un appuntamento dal profondo significato religioso e culturale, che dal 13 al 16 giugno 2025 trasformerà la borgata di Contrisa e l’intera comunità in un teatro di fede, memoria e tradizione.
Organizzata dall’Arcidiocesi di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela insieme alla Parrocchia Santa Maria del Rosario di Allume e dei Santi Cosma e Damiano di Sciglio, con la presenza del comitato di San Vito e del Parroco Don Luciano D’arrigo e con il patrocinio del comune di Roccalumera, la festa si configura come uno dei momenti più sentiti e identitari per gli abitanti, molti dei quali da anni si impegnano nel mantenere viva la devozione verso il giovane martire cristiano.
Un culto dalle radici secolari
Incastonata tra i ruderi silenziosi di un borgo rurale ormai disabitato, la chiesa di San Vito in contrada Contrisa rappresenta una delle più antiche e sentite espressioni di fede popolare del territorio di Roccalumera. Le sue origini, come attestano documenti del 1623, risalgono con ogni probabilità tra la fine del XVI e l’inizio del XVII secolo, certificandone l’esistenza e l’attività cultuale. Già in quell’epoca, il piccolo edificio sacro conosciuto come “ecclesia di Santo Vito della terra della Lumera” rivestiva un ruolo centrale nella vita spirituale della comunità, tanto da comparire nei registri ecclesiastici e da ottenere, nel tempo, l’onorifico titolo di Venerabile. Anche nel corso del secolo successivo la chiesa continuò ad essere pienamente attiva, divenendo scenario di importanti riti religiosi. Emblematico, in tal senso, il primo matrimonio ufficiale celebrato al suo interno nel 1716.
Il suo destino cambiò però lentamente durante l’Ottocento, con un graduale declino culminato con la sua completa dismissione e la scomparsa dalle fonti ufficiali nel 1869. Fu poi soltanto nei primi anni del Novecento che alcune tracce della sua memoria tornarono alla luce, con la diffusione di notizie relative ad arredi sacri ed oggetti devozionali un tempo custoditi tra quelle mura, testimonianza di un passato ancora vivo nel cuore di molti fedeli. Dopo oltre un secolo di silenzio, nel 2010 grazie all’impegno di un gruppo di devoti e di ex emigrati, rientrati nei luoghi dell’infanzia, la chiesa tornò a risplendere riottenendo dignità con diversi interventi di messa in sicurezza come il ripristinato dell’arco d’ingresso e della protezione degli ambienti liturgici.
Questo percorso di rinascita ha trovato il suo coronamento nel 2019, quando, la comunità ha ripreso a celebrare i festeggiamenti in onore di San Vito. Da allora, quella che era stata una tradizione interrotta 104 anni prima è tornata a vivere con rinnovato fervore, fino a raggiungere, nel 2025, l’importante traguardo del 110° anniversario. Un traguardo che non è soltanto numerico, ma profondamente simbolico, testimonianza di una fede che resiste, si rinnova e continua ad essere cuore pulsante dell’identità di un popolo.
Il programma religioso, la fede in cammino
I momenti religiosi rappresentano il cuore pulsante della manifestazione che prenderà il via venerdì 13 giugno alle 14.00, con l’apertura ufficiale dei festeggiamenti segnata dalla partenza del simulacro di San Vito dalla chiesa di Santa Maria del Rosario ad Allume. Un pellegrinaggio che, attraverso sentieri e suggestioni antiche, condurrà i fedeli fino alla storica chiesetta di Contrisa, dove avverrà l’accoglienza del santo.
Sabato 14 giugno alle 18.30, sarà invece celebrata la Santa Messa presieduta dal parroco Don Luciano D’Arrigo, seguita dalla processione che attraverserà le contrade di San Vito, Casazza e Contrisa, accompagnata dalla banda musicale di Fiumedinisi.
Domenica 15 giugno, la comunità si raccoglierà nuovamente per la celebrazione eucaristica alle 19.30, mentre lunedì 16 giugno alle 17.00 è previsto il rientro solenne del simulacro nella chiesa madre di Allume, a suggello di un cammino di devozione profonda.
Musica, sapori e tradizioni popolari
Accanto alla dimensione liturgica, la festa si distingue per il ricco programma ricreativo che valorizza la socialità ed il folklore.
Sabato 14 giugno, a partire dalle 17.30 il Club delle Vespe di Roccalumera darà il via all’esposizione di modelli d’epoca, simbolo di una passione senza tempo. In serata alle 21.00, sarà protagonista la musica italiana dagli anni ’70 ad oggi con la band “ARMONICAMENTE“, pronta a far rivivere successi indimenticabili in una cornice suggestiva.
Domenica 15 giugno spazio invece alla cultura popolare del Sud Italia con “I Briganti di Terra d’Otranto”, gruppo musicale che proporrà pizziche e tarantelle in un viaggio ritmico tra suoni arcaici e vibrazioni contemporanee. A conclusione della serata, il tradizionale sorteggio ed uno spettacolo pirotecnico curato dalla ditta Giannino di Melia illumineranno il cielo di Contrisa, tra emozione e applausi. Durante le giornate di sabato e domenica, i visitatori potranno gustare specialità gastronomiche locali, con particolare attenzione alla carne al forno e ai prodotti tipici della zona, grazie all’instancabile lavoro del comitato di San Vito.
Una festa che unisce passato e presente
La celebrazione del 110° anniversario non è soltanto una rievocazione religiosa, ma un atto d’amore verso un patrimonio storico e spirituale che continua a vivere nei gesti e nei cuori dei roccalumeresi. Il ritorno annuale di questa festa rappresenta per molti un momento di ritorno alle origini, un’occasione per riabbracciare le proprie radici, riaccendere la fede e consolidare il senso di appartenenza. Roccalumera, con la sua devozione per San Vito, dimostra ancora una volta che le tradizioni più autentiche sanno rinnovarsi nel tempo, diventando ponti tra generazioni e motori di coesione comunitaria.